E' la pratica curativa più antica e ancora oggi molto utilizzata sebbene non considerata una scienza medica vera e propria dalla medicina tradizionale. Più in generali si tratta di pratica erboristica e l’utilizzo terapeutico delle piante lo troviamo in tutti i sistemi terapeutici umani, fino alla moderna biomedicina. Da pochi anni,solo in Gran Bretagna, esiste una categoria professionale istituzionalizzata di fitoterapeuti, con un percorso formativo universitario distinto da quello previsto per la biomedicina, e con protezione legale del nome.
Anche in Italia esistono corsi universitari di erboristeria nella facoltà di farmacia ma il termine fitoterapeuta non ha valore legale, e la fitoterapia non è considerata parte della biomedicina.
La fitoterapia è considerata parte delle medicine alternative anche nella maggior parte degli stati della UE e negli Stati Uniti, anche se alcune piante e soprattutto alcune frazioni di pianta sono riconosciute e utilizzate anche nella medicina scientifica tradizionale.
Le piante contengono molte sostanze chimiche e metaboliti secondari che a seconda del loro uso possono curare o prevenire le malattie. Un utilizzo va fatto comunque con attenzione e deve essere prescritto da un fitoterapeuta o farmacista , non si può improvvisare. Le moderne preparazioni fitoterapiche sono ottenute a partire dal materiale vegetale, sia fresco che essiccato, tramite estrazioni con solventi e metodiche diverse, estratti idroalcolici, solitamente chiamati estratti fluidi, infusi, decotti o macerati a freddo; oleoliti, estratti molli e secchi.
Alcune preparazioni sono formate da estratti di singole piante, altri da combinazione di estratti di varie piante diverse. I medici possono prescrivere preparazioni vegetali che poi prepara il farmacista (medicinali galenici). Le preparazioni in libera vendita devono sottostare a vari standard qualitativi, mentre gli standard anche di efficacia e tossicità vengono applicati (nella UE) ai preparati riconosciuti farmaci vegetali (herbal medicines).
